Le Quattro Stagioni nella Vigna

Azienda vitivinicola in territorio di Ostuni, dove si è preservato il vitigno autoctono Susumaniello.

La vigna è un simbolo di fertilità, passione e dedizione. Ogni stagione, nel corso dell’anno, regala sfumature diverse al paesaggio, ma soprattutto influisce direttamente sul ciclo di vita della vite e sulla qualità del vino. Osservare le quattro stagioni attraverso gli occhi di un viticoltore significa comprendere il perfetto equilibrio tra la natura e il lavoro dell’uomo, un dialogo che si rinnova costantemente e che segna ogni fase della produzione vitivinicola.

Inverno: Il Riposo della Vigna e la Potatura

Durante l’inverno, la vigna entra in uno stato di riposo vegetativo. Le foglie sono cadute, e i tralci appaiono spogli, avvolti in un silenzio che riflette il riposo della natura. Tuttavia, questo periodo è fondamentale per garantire una buona produzione per il successivo anno, e non si può parlare di vera inattività. È infatti durante l’inverno che i viticoltori si dedicano a una delle operazioni più importanti e delicate dell’anno: la potatura.

La potatura invernale, o potatura secca, consiste nell’eliminazione dei tralci dell’anno precedente, quelli che hanno portato frutto, per lasciare spazio ai nuovi germogli. Questa operazione deve essere eseguita con estrema attenzione, poiché influisce direttamente sulla quantità e qualità dei grappoli per la successiva vendemmia. L’obiettivo è bilanciare la crescita vegetativa della pianta e la produzione di uva, riducendo il rischio di sovraccaricare la vite e garantendo una buona aerazione tra i tralci. Oltre alla potatura, l’inverno è anche il momento in cui si effettuano riparazioni alle strutture della vigna, come i pali e i fili che sostengono i filari. Si eseguono le lavorazioni del suolo: si arano i terreni per consentire una migliore penetrazione dell’acqua e dei nutrienti nelle radici. In questa stagione, anche se la vigna appare in letargo, il viticoltore lavora sodo per preparare il ciclo produttivo che si riattiverà con l’arrivo della primavera.

Primavera: Il Risveglio della Vigna

La primavera segna l'inizio di un periodo di rinascita. Con l'aumento delle temperature e l’allungamento delle giornate, la vigna si risveglia dal torpore invernale, e cominciano a vedersi i primi segnali di vita. È una stagione cruciale, caratterizzata da delicate fasi di sviluppo che determineranno la qualità della vendemmia.

Il germogliamento è uno dei momenti più emozionanti dell'anno per il viticoltore. Da fine marzo fino ad aprile, i nuovi germogli iniziano a formarsi sui tralci potati, e la vigna si riveste di una tenue tonalità verde. Questo è un momento critico perché il clima può essere imprevedibile: gelate tardive o forti piogge possono danneggiare irrimediabilmente i giovani germogli. Per questo, i viticoltori monitorano attentamente le condizioni meteorologiche e, in alcune regioni, adottano misure di protezione come il riscaldamento del suolo o la creazione di cortine di fumo per mitigare il rischio di gelate.

Cimatura e trattamenti

Durante la primavera, inizia anche la prima fase della cimatura, ovvero l'eliminazione dei germogli superflui per garantire una buona crescita dei tralci principali. Inoltre, è il momento in cui si effettuano i primi trattamenti per proteggere le viti dalle malattie fungine, come la peronospora o l’oidio, che possono svilupparsi con l'aumentare dell'umidità e delle temperature.

Verso la fine della primavera, tra maggio e giugno, la vite fiorisce. I piccoli fiori della vite non sono particolarmente appariscenti, ma svolgono un ruolo essenziale nella formazione dei grappoli. Durante la fioritura, è importante che il clima sia mite e stabile, poiché piogge intense o venti forti potrebbero compromettere l'impollinazione, riducendo così il numero di frutti.

Estate: La Maturazione dei Grappoli

L’estate è una stagione dell’attesa e di grande attività. I tralci continuano a crescere, i grappoli iniziano a formarsi e, lentamente, le uve cominciano a prendere forma e colore. Tuttavia, è anche il periodo in cui il viticoltore deve affrontare sfide importanti, soprattutto legate al clima.

Dopo la fioritura, inizia la fase dell’allegagione, in cui i fiori fecondati si trasformano in piccoli acini d’uva. È durante questa fase che il viticoltore deve continuare a monitorare attentamente la salute della vigna, eseguendo trattamenti preventivi contro parassiti e malattie. A metà estate, tra luglio e agosto, si assiste all’invaiatura, il processo in cui gli acini cominciano a cambiare colore. Le uve bianche passano da un verde brillante a un colore giallo dorato, mentre quelle nere assumono le tipiche tonalità viola e blu.

L’estate richiede una costante gestione del “verde”, ovvero della vegetazione attorno ai grappoli. Si eseguono operazioni di spollonatura, cimatura e sfogliatura, per consentire ai grappoli di ricevere la giusta quantità di luce e aria, indispensabili per una corretta maturazione. Inoltre, in alcune regioni, soprattutto se caratterizzate da estati torride, potrebbe essere necessario intervenire con sistemi di irrigazione per evitare che le piante soffrano la siccità. Questa è la stagione cruciale per la maturazione dell’uva. L'andamento climatico, in particolare l'alternanza di giornate calde e notti fresche, influisce direttamente sulla qualità delle uve, determinando l’accumulo di zuccheri, acidi e polifenoli. Il viticoltore, durante questo periodo, osserva attentamente lo sviluppo degli acini, valutandone il grado di maturazione per programmare il momento ideale per la vendemmia.

Autunno: Vendemmia e Vinificazione

L'autunno è la stagione più attesa dai viticoltori: è il momento della vendemmia. Dopo mesi di lavoro e cura, è finalmente giunto il tempo di raccogliere i frutti della vigna. Il periodo di vendemmia varia a seconda del clima, del tipo di uva e dello stile di vino che si desidera ottenere. Alcuni vitigni a maturazione precoce possono essere vendemmiati già a fine agosto, mentre altri, come il Nebbiolo, possono aspettare fino a ottobre. E un momento di festa e frenesia. Può essere fatta a mano, nelle aziende più tradizionali o in terreni impervi, oppure meccanicamente, nelle grandi tenute. Ogni grappolo viene raccolto con attenzione, e la scelta del momento preciso è fondamentale per garantire che l’uva abbia raggiunto il giusto equilibrio tra zuccheri e acidità.

Subito dopo la raccolta, le uve vengono portate in cantina per iniziare il processo di vinificazione. Per i vini bianchi, gli acini vengono generalmente pressati subito per separare il mosto dalle bucce, mentre per i vini rossi si lascia fermentare il mosto con le bucce, permettendo l'estrazione dei tannini e dei pigmenti che danno colore e struttura al vino. Il processo di fermentazione alcolica trasforma gli zuccheri dell’uva in alcol, e una serie di altre operazioni, come la svinatura e la fermentazione malolattica, contribuiranno a definire il carattere del vino.

Dopo la vendemmia, il viticoltore non abbandona il vigneto. Anche se le uve sono state raccolte, la vite ha bisogno di cure: si rimuovono le foglie cadute e si preparano le piante al riposo invernale. Inoltre, in cantina si monitorano le fermentazioni e si iniziano le prime operazioni di affinamento e stoccaggio del vino.

Conclusioni: Un Ciclo Continuo di Vita e Lavoro

Le quattro stagioni nella vigna rappresentano il ciclo di vita della vite, un processo naturale che si intreccia con il lavoro sapiente del viticoltore. Ogni stagione ha la sua importanza e le sue sfide: dall’inverno, quando la potatura determina la struttura della pianta, alla primavera con il germogliamento e la fioritura, fino all’estate con la maturazione e all’autunno con la vendemmia e la trasformazione in vino.

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