Frattali al cotone
Qual’è la forma perfetta? Quella sempre uguale a se stessa ma sempre diversa, da sempre simbolo di perfezione? E’ perfetta perché non ha angoli, non ha un inizio e non ha una fine tanto da diventare la rappresentazione della quintessenza, dell’omogeneità, dell’assenza di divisione e per astrazione la rappresentazione del divino stesso. Any cloues? Parliamo di cerchi e forme rotonde.
La circonferenza era la sola maniera con la quale si poteva raffigurare in 2D il Sole, astro da cui dipende la vita stessa e la ciclicità della vita.
In natura troviamo gli esempi più calzanti: dall'atomo ai pianeti, tutti sono rotondi. La forma sferica era utilizzata per rappresentare il tempo, l'anno, il giorno e la notte, cosi come l'eterno ritorno della vita come paradigma dell’immortalità. La sua forma avvolgente si allinea anche all’idea di protezione e di legame con ogni cosa, perché si ricongiunge alle sue estremità ed è equidistante dal suo centro, emblema di ciò che non ha inizio né fine.
Oggetti di uso comune (piatti, bicchieri, bottiglie), la tela del ragno, i cristalli di acqua, persone che desiderano interagire tra di loro, la ruota, le capanne, i rosoni delle chiese hanno tutti forma circolare. Il vento, quando è più potente, gira in turbini. I fiori semplici sono rotondi. Gli uccelli costruiscono nidi circolari. Il sole sorge e tramonta sempre in un circolo. La luna fa lo stesso, e tutti e due sono rotondi. Perfino le stagioni formano un grande circolo, nel loro mutamento, e sempre ritornano al punto di partenza.
Cerchi, circonferenze, circoli: cosa accade se un artista si interessa a queste forme?
A valle della cittadina di Locorotondo - la cui origine del nome è luogo rotondo - sono rimasta folgorata da rotaballe di fieno, anch’esse rotonde, decorate da tovaglie all’uncinetto. Di quale forma? Circolare. Realizzate da mani sapienti con filo di cotone ed una serie infinita di nodi che si rincorrono imitando le architetture dei frattali. Mi sono interrogata, chi ha mai decorato con pizzi e merletti un covone di paglia? Ma non sono certo lì per caso o per magia Così cerco e scopro che sono un’opera d’arte: istallazioni dell’artista-designer Bernardo Palazzo. L’opera si chiama Firmamento!
Qualche settimana dopo, visitando il centro storico di Cisternino, ho trovato altri cerchi che decoravano la città. E solo così ho scoperto un’altra istallazione artistica che ha utilizzato in maniera creativa materiali che si trovano riposti in ogni casa del Sud. L’opera si chiama “Il Ponte dei Desideri” ed è una installazione cinetica, realizzata in modo da consentire al centrino, di forma rotonda, di poter facilmente roteare. I centrini questa volta sono stati tesi su anelli in ferro zincato del diametro variabile tra 1.00 a 1.80 metri, in modo da rispettarne l’integrità considerati dal designer vere e proprie storie scritte con le mani. Ancora una volta la scelta del luogo non è casuale. Tra i borghi più belli d’Italia, esempio di architettura spontanea, Cisternino è definito dall’architetto giapponese Hidenobu Jinnai "un grande capolavoro di architettura senza architetti”.
I lavori all’uncinetto fanno parte di un sapere antico, profumano di tradizione tramandata da madre in figlia per generazioni. Per questo l’opera mi ha dato una sensazione di familiarità, riportando alla memoria ricordi di infanzia. Per l’artista è il risultato di una profonda ricerca sul legame che queste forme rappresentano e sul valore antropologico dell’elemento del “centrino”, quale simbolo di un sapere, retaggio di un mondo altro fatto di grande pazienza e tecnica per la realizzazione di disegni, quasi fossero dipinti, traendo ispirazione dalla natura.
Nei ricami in crochet ("uncinetto"), infatti, è possibile ammirare disegni antichi, geometrie sacre, definite frattali: ovvero rappresentazioni esemplificate dalla struttura molecolare della materia, così come ad esempio i cristalli d'acqua studiati dallo scienziato giapponese Masaru Emoto, o le “figure perfette”, utilizzate come simbologia alla base di molte filosofie, credo religiosi, scienze e discipline meditative.
«In natura nulla è fermo, tutto si muove, ogni elemento è vibrazione. La pietra, l’uomo, l’intero universo. Tutto è in continuo movimento e mutamento – spiega Bernardo Palazzo, ideatore dell’installazione -. Trentatrè centrini sul Ponte della Madonnina ruotano al vento, o alle mani dei fruitori, come le preghiere rotanti buddhiste ruotano allo sfiorare delle mani dei fedeli.
Trentatrè centrini come grandi mantra, come preghiere scritte col cotone e le mani di donne pazienti – prosegue Palazzo -. Grandi girasoli antichi che guardano ogni giorno il tramonto, portando al Dio Sole i nostri desideri, le nostre profonde intenzioni. Chiedi e ti sarà dato disse il Maestro, allora come campane risuoneranno i nostri pensieri sul ponte dei desideri, come note di una sinfonia si libereranno nell’aria uniti da un pensiero comune il nostro, di pace libertà e unione».
Ognuno di noi si affaccia sul mondo, attraverso la propria finestra di percezione soggettiva per cui cogliamo alcune cose e non ne vediamo altre. Solo l’Arte ci consente di ampliare lo sguardo e di accedere, con maggiore consapevolezza, a ciò che c’è e che non abbiamo visto prima nel panorama della nostra esistenza.
“Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita” (W. Shakespeare, La tempesta, atto IV, scena I)
Credit:
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