Venezia e i bianchi cavalli del Doge
Che c’entra Venezia con la Puglia, vi starete domandando. C’entra e come!
La Serenissima Repubblica di Venezia fondava la sua forza commerciale e militare sulla potenza della sua flotta. Forse non sai che alla fine del Medioevo il Golfo di Venezia si estendeva sino alle coste pugliesi.
Già alla fine del XV secolo Monopoli ospitava nell’azienda agricola Cavallerizza un fiorente allevamento che provvedeva a rifornire di bianchi cavalli le scuderie del Doge. L’allevamento fu impiantato a Masseria Cavallerizza, tra le colline monopoli a 350 mt di altitudine. La cavallerizza è un luogo attrezzato destinato all’insegnamento o all’esercizio del cavalcare. Una calle Cavallerizza si ritrova anche nella toponomastica veneziana. E’ una andirivieni di storia!
Masseria Cavallerizza
Sulla scorta della rusticità dei nostri cavalli pugliesi che già abitava le brulle colline della Murgia, i Veneziani con la loro plurisecolare esperienza nell’allevamento, impiantarono una stazione di allevamento all’avanguardia, incrociando il cavallo del nostro territorio con cavalli italiani inglesi arabi e andalusi. Fu il frutto di un lungo, paziente e appassionato lavoro di selezione. Nell’allevamento pugliese è possibile rintracciare la precisa volontà di far nascere dei puledri dal mantello esclusivamente grigio - che comunemente ci sembra bianco, con caratteristiche fisiche e caratteriali eccezionali.
I puledri lipizzani nascono sempre con un mantello morello o baio scuro, che crescendo diventa grigio.
Il sangue pugliese è quello di uno stallone morello di origine napoletana chiamato ‘Conversano’ per il fatto d’essere originario della città omonima. Questa razza fu creata dai Conti Acquaviva d’Aragona, allevatori e addestratori talmente capaci da diventare di fatto i fornitori ufficiali della corona napoletana. La buona qualità delle erbe spontanee e la durezza del calcare su cui l’animale si muoveva contribuirono alla definizione di una razza armoniosa e duttile, particolarmente predisposta all’impiego militare.
Cavallo murgese
La pista di addestramento era nel Canale di Pirro, un’ampia piana tra i querceti, l’aria salubre e pascolo abbondante. Era realizzata da due anelli allungati, una sorta di otto capovolto. La sua particolare forma consentiva di abituare i puledri in addestramento di “sentire” il morso sia sulla mascella di destra che quella di sinistra, oltre ad allenare alternativamente tutte e due le zampe anteriori. Dall’alto della masseria gli esperti allevatori osservano l’andatura dei puledri e gli elementi più belli ed eleganti, rigorosamente grigi, erano inviati alle scuderie del Doge, che guidava il corteo di cavalli morelli con il suo niveo destriero.
Il canale di Pirro
Oggi si prosegue l’allevamento a Lipizza, un’area che ha caratteristiche orografiche molto simili alla nostra area carsica, a circa 2 ore da Venezia. Fu fondato nel 1580 - poco dopo la perdita dei territori pugliesi da parte della Serenissima - per volere dell’Arciduca Carlo d'Asburgo. Vi si allevano e si selezionano i migliori cavalli da dressage famosi in tutto il mondo per il loro manto candido, e sono utilizzati anche dall’Alta Scuola di Vienna. A ragione del portamento elegante, l’enorme resistenza, la capacità di apprendimento e la docilità, il cavallo lipizzano è stato il preferito dagli Asburgo per il traino delle carrozze reali, gli spettacoli equestri e l’impiego in guerra. Ed è proprio durante l’impiego in guerra che dimostrò grande facilità nell’apprendimento delle figure di difesa o di attacco che nel tempo si sono tramutate in alta scuola. Oggi montare una di questi destrieri è una opportunità unica, che vale il lungo viaggio a Lipizza.
Mi piace non perdere la memoria su fatti dove la nostra terra di Puglia ha avuto una ribalta nella Storia.