
I trulli di Nina - Monopoli - Venduto
Luogo: Monopoli (BA) - Contrada Tortorella
Superfici:
500 mq di coperto
50.000 di superficie scoperta complessiva tra parco, area residenziale e terreno agricolo
Prezzo: € 2.950.000,00






I trulli di Nina oggi sono un luogo destinato al relax, una cosiddetta Masseria di Charme. Il complesso a trulli è stato ristrutturato con attenzione per la realizzazione di sette ensuite tutte con patio, oltre un ristorante nato per soddisfare i palati più raffinati scelti all’interno della tradizione. Lo spazio scoperto di 5 ettari è stato progettato per poter offrire agli ospiti una vacanza esperienziale con il solarium, l’orto. il vigneto il frutteto e il roseto.
Il complesso edilizio è stato oggetto di un intervento di restauro e riqualificazione che ha interessato i vari corpi di fabbrica di cui è composto. I volumi sono stati realizzati quasi totalmente tra il XVIII e XIX secolo. Nella masseria infatti è stata recuperata un architrave in pietra esistente con una incisione che la data al 1730. Originariamente era costituita da un corpo di fabbrica destinato ad abitazione del massaro e realizzato in muratura portante e coperture tra loro eterogenee quali volte, con sovrastanti “cummerse” cioè tetti a falda tipici della “murgia dei trulli”.
Un altro importante corpo di fabbrica, è costituito da undici trulli con altrettanti coni e qualche “rizza”. Tali ambienti erano utilizzati come fienili e stalle. A completare la struttura c’è la chiesetta, la quale, nel corso degli anni, dopo aver perso la sua originaria funzione è stata utilizzata nei modi più disparati, ma sempre a servizio della masseria.
La masseria, che è stata utilizzata all’incirca fino alla fine dello scorso secolo, aveva un unico ingresso (posto nella parte posteriore della stessa). L’intervento di progettazione ha riguardato il recupero statico e conservativo dei trulli e dell’attiguo fabbricato in pietra per il quale sono state utilizzate maestranze locali esperte in tale lavorazione. Quindi solo successivamente a tale lavorazione ed una volta messe a nudo tutte le varie strutture originarie ed eliminate le varie superfetazioni esistenti, si è passati alla progettazione vera e propria del complesso immobiliare rispettando l’intento della proprietà: realizzare poche suite che immergessero l’ospite all’interno della struttura originaria oltre che della natura e dello spazio che la circonda, non facendo mancare ogni comfort che, però, fossero ottenuti soprattutto con elementi architettonici compatibili con quelli della masseria e dei trulli oltre che naturali.













Il trullo (dal greco “tholos”, cupola) è edificato con pietra calcarea. Il termine con cui viene chiamata questa costruzione a secco è “casedd” (piccola casa): è realizzata con la stessa tecnica dei muri a secco - “paret.”
I trulli edificati in campagna, sono differenti da quelli edificati nei centri abitati, hanno scale esterne e ripiani che servono da essiccatoi come ad esempio (u tavlat) soppalco di legno (u scalantron) per poggiare i fichi (sugli spurt) durante l’essiccazione.
Il trullo e' architettura semplice ma al contempo ingegnosa, ha seguito l’evoluzione della societa’ agricola a cui è intimamente legato. La sua struttura modulare ha consentito facilmente l’adattamento alle esigenze abitative. La sua proliferazione, fuori dall’abitato di Alberobello, che risale al XVI secolo, è il frutto di un cambio amministrativo nella gestione dei vasti patrimoni nobiliari. Nel 1800 Giuseppe Bonaparte abrogò le leggi feudali, e nel 1807 Gioacchino Murat abolì la servitù delle terre dandole in enfiteusi perpetua agli agricoltori, e fu così che questo mondo immobile per secoli, fu attraversato da una scossa di modernità.
Pertanto importante è stato il lavoro in sinergia diretta tra le soluzioni architettoniche ed estetiche ideate dalla proprietà con una progettazione nel pieno rispetto dell’architettura rurale eseguito a regola dell’arte. L’ingresso è stato realizzato in prossimità di due querce secolari e, man mano che si percorre la strada in battuto di breccia, è possibile scorgere il vigneto oltre che l’aspetto architettonico dell’intero complesso immobiliare. Inoltre, si è pensato ad una serie di camminamenti che lasciassero libero l’ospite di spostarsi e fruire degli spazi comuni, dei frutti delle coltivazioni presenti, il tutto nel massimo rispetto dei vincoli e dell’ambiente in cui la struttura è immersa.
E il desiderio di raccontare il lusso della semplicità: coccolare con la bellezza del riposo e del silenzio, lasciando spazio alle emozioni profuse dai panorami, dai tetti a cono, dai sapori antichi.
Nina Trulli Resort è il privilegio del bianco che sovrasta gli altri colori, dei vani che hanno cambiato vocazione, come la rimessa della vecchia masseria è diventata una cucina, la chiesetta che ospita la reception, i fienili trasformati in suite. La proprietà offre il ritorno all’essenza, alla purezza delle cose semplici, alla bellezza istintuale.
I trulli custodiscono il principio “delle possibilita’ limitate” applicato alla stessa maniera per costruzioni simili in tutto il bacino del Mediterraneo. Sono una costruzione severa e la tecnica con la quale sono costruite e’ legata al passato remoto di questa terra, prima ancora della storia scritta, nell’eta’ del Bronzo.
Nella nostra regione, la civiltà contadina ha modificato una terra arida e non adatta a colture agricole redditizie: il contadino sceglieva il posto dove costruire il trullo, in genere nella parte più rocciosa meno adatta alle coltivazioni, eliminando la roccia affiorante che veniva utilizzata per la costruzione della base del trullo e dei muretti a secco.
La sommità della copertura conica del trullo termina con filari di chiancarelle di dimensioni minori. Esse sono bloccate dal pinnacolo, elemento cuspidato, composto nella maggior parte dei casi da quattro elementi.
I trulli si sono diffusi nel nostro territorio nel periodo classico. Come insegnava il prof. Fedele di Alberobello, sono di complessa datazione in quanto edificati come ricoveri temporanei nelle campagne. Non si conoscono trulli particolarmente antichi: i più vetusti possono essere datati alla fine del XVII secolo, riconoscibili dall’appiombo del tetto a cono. La proliferazione dei trulli in Puglia, fu la conseguenza dell'imposizione fiscale sulle nuove costruzioni. I nobili, per eludere le tasse sulle nuove costruzioni facevano costruire agli agricoltori strutture rigorosamente provvisorie, erette in maniera grossolana e senza malta, affinché, in vista di un’ispezione del governo, potessero essere velocemente demolite evitando di pagare imposte regie e poi a ispezione passata, poterle ricostruire. E’ la storia dell’abitato di Alberobello, oggi patrimonio Unesco.






















Le sette camere, ampie e luminose, sono state ricavate nei trulli e hanno tutti accesso da un patio indipendente. In ciascuna parte della storia del manufatto: su alcune pareti sono rimaste intatte le vecchie mangiatoie; in uno dei bagni l’antico forno è stato trasformato in doccia; nella camera superior, si possono osservare le assi dove i massari facevano stagionare i formaggi. Armadi, letti e comodini nascono da un’attività di recupero del legno trovato in masseria, i tessuti dei copriletto e delle tende sono in fibre naturali, le ceramiche esclusivamente di artigiani locali, le decorazioni sono state scovate tra le bancarelle dei mercatini di antiquariato e le luminarie ricordano in ogni momento le feste pugliesi.










































